Anche la Pubblica Amministrazione è obbligata a partecipare al procedimento di mediazione delegata, mediante la procedimentalizzazione della condotta del funzionario pubblico presente.

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Avv. Emanuela  Palamà

Tribunale di Roma, ordinanza 10.03.2021 – Giudice Estensore Dott. Massimo Moriconi

A cura del Mediatore Avv. Emanuela Palamà da Lecce.
Letto 1693 dal 09/04/2021

Commento:

Il Giudice del Tribunale di Roma. Dott. Massimo Moriconi, si è pronunciato in un procedimento che vede coinvolta la Pubblica Amministrazione con una interessantissima ordinanza.
Nel caso di specie, l’Autorità giudiziaria ha ritenuto probabile la possibilità delle parti di addivenire ad un accordo conciliativo e per tale ragione ha disposto la mediazione demandata, assegnando alle parti termine di 15 giorni per il deposito della domanda di mediazione e fino all'udienza di rinvio per il raggiungimento della composizione bonaria della vertenza e co accordo amichevole.
Il Giudice ha innanzitutto sottolineato i vantaggi della mediazione, anche da un punto di vista economico e fiscale ex artt. 17 e 20 del D. Lgs. n. 28/2010.
Inoltre, ha precisato che va sfatata e contrastata l’opinione comune secondo la quale la Pubblica Amministrazione sia restia ad intervenire negli ambiti conciliativi e ancor di più a raggiungere un accordo bonario.
Infatti, anche la Pubblica Amministrazione è obbligata a partecipare al procedimento di mediazione demandata, non fermandosi alla sessione informativa e presentandosi personalmente, senza che possa essere considerata una valida giustificazione la negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione e ad un tentativo serio e fattivo di accordo.
Ciò anche nel caso in cui questo atteggiamento derivi dal timore di incorrere nel danno erariale a seguito della conciliazione.
La Pubblica Amministrazione ha i medesimi oneri ed obblighi di qualsiasi altro soggetto.
A tal proposito, è opportuno procedimentalizzare, a monte, la condotta del funzionario pubblico che amministra danaro della collettività e negozia. Ciò significa che il soggetto che va in mediazione in rappresentanza della P.A. deve concordare con chi ha il potere dispositivo del diritto oggetto di causa i margini ed il confine entro i quali poter condurre le trattative; con conseguente esclusione della responsabilità, salvo colpa grave o dolo.
Peraltro, va considerato che una conciliazione raggiunta sulla base di un provvedimento giudiziale, non espone il funzionario a responsabilità erariale.
Al contrario, la Pubblica Amministrazione, in caso di mancata comparizione nella mediazione delegata, può invece incorrere in conseguenze sanzionatorie ex art. 96, 3 comma, c.p.c.

Testo integrale:

RG.40284-17
 TRIBUNALE di ROMA
 Sez.XIII°
ORDINANZA
 Il Giudice, dott. Massimo Moriconi, letti gli atti, le note scritte , osserva: riservato ogni ulteriore provvedimento all’esito di quanto segue, si ritiene che in relazione a quanto emerso allo stato degli atti e in particolare dalla consulenza tecnica di ufficio (con le osservazioni dei CTP e le risposte del CTU) - che potrà essere base e fondamento di un accordo, se del caso anche con il contributo dello stesso consulente di ufficio autore degli accertamenti - , le parti ben potrebbero pervenire ad un accordoconciliativo; per il che si dispone un percorso di mediazione demandata. Alle parti si assegna termine fino all'udienza di rinvio per il raggiungimento di un accordo amichevole.
Va fissato il termine di gg.15, decorrente dal 1.5.2021, per depositare presso un organismo di mediazione, a scelta delle parti congiuntamente o di quella che per prima vi proceda, organismo che va scelto accuratamente, in base a comprovate caratteristiche di competenza e professionalità, necessarie affinché il percorso conciliativo venga utilmente svolto, la domanda di cui al secondo comma dell’art.5 del decr.legisl.4.3.2010 n.28; con il vantaggio di poter pervenire rapidamente ad una conclusione, per tutte le parti vantaggiosa, anche da punto di vista economico e fiscale (cfr. art.17 e 20 del decr.legisl.4.3.2010 n.28), della controversia in atto.
E’ diffusa la convinzione di una scarsa propensione della P.A. a partecipare ai percorsi conciliativi, in particolare alla mediazione, e ancor di più a conciliare o transigere le liti.
Laddove l'esistenza di una tale scelta pregiudiziale e generalizzata non abbia fondamento, non vi sarebbe altro da aggiungere. In caso contrario vale ricordare che la partecipazione al procedimento di mediazione demandata è obbligatoria e che proprio in considerazione di ciò NON è giustificabile una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione e ad un tentativo serio e fattivo di accordo. Neppure ove tale condotta muova dal timore di incorrere in danno erariale a seguito della conciliazione. Le P.A. ha , in subiecta materia, gli stessi oneri ed obblighi di qualsiasi altro soggetto. Fermo restando che proprio al fine di rendere trasparente l’accordo e le ragioni che lo sorreggono, è opportuno procedimentalizzare, a monte, la condotta del funzionario pubblico che amministra danaro della collettività e negozia. Il che sta a significare che il soggetto che va in mediazione in rappresentanza della P.A. deve concordare con chi ha il potere dispositivo del diritto oggetto di causa, e previa la debita istruttoria, perimetri oggettivi all’interno dei quali poter condurre le trattative. Con conseguente esclusione della responsabilità, salvo colpa grave o dolo. Peraltro, va considerato che una conciliazione raggiunta sulla base del correlativo provvedimento del giudice, spesso, come in questo caso anche corredato da indicazioni motivazionali, in nessun caso potrebbe esporre il funzionario a responsabilità erariale, caso mai potendo essa derivare dalle conseguenze sanzionatorie (art. 96 III° cpc) che possono conseguire ad una condotta deresponsabilizzata ignava ed agnostica della P.A.
Va evidenziato che ai sensi e per l'effetto del secondo comma dell'art.5 decr.lgsl.28/'10 come modificato dal D.L.69/'13 è richiesta l'effettiva partecipazione al procedimento di mediazione demandata, cfr. sentenza tribunale di Roma giudice Moriconi 13630/19 del 27.6.2019,https://iusletter.com/oggi-sulla[1]stampa/mediazione-scontro-sulla-partecipazione-personale-delle-parti/, laddove per effettiva si richiede che le parti non si fermino alla sessione informativa e che oltre agli avvocati difensori siano presenti le parti personalmente; e che la mancata partecipazione (ovvero l'irrituale partecipazione) senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice oltre a poter attingere alla stessa procedibilità della domanda, è in ogni caso comportamento valutabile nel merito della causa.
Ed inoltre consente l’applicazione dell’art. 96 III° cpc (norma applicata dal Giudice nel caso diingiustificata mancata partecipazione al procedimento di mediazione, come da costante giurisprudenza, edita anche on line). Ove ciò possa risultare utile al fine del raggiungimento dell’accordo, si autorizza, a cura della parte più diligente, la convocazione in mediazione del CTU ing. P M.
P.Q.M.
a scioglimento della riserva che precede,
? DISPONE che le parti procedano alla mediazione demandata, ai sensi dell'art.5 comma secondo del decr.lgsl.28/2010, della controversia;
? INVITA i difensori delle parti ad informare i loro assistiti della presente ordinanza nei termini di cui all’art.4, co.3° decr.lgsl.28/2010, e specificamente della necessità di partecipare effettivamente e di persona (1) , assistiti dai rispettivi avvocati, al procedimento di mediazione;
? INFORMA le parti che l’esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda ai sensi dell’art.5, co.2° e che ai sensi dell’art.8 dec.lgs.28/10 la mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione comporta le conseguenze previste dalla norma stessa; nonché dall’art. 96 III ° cpc;
? VA fissato il termine di gg.15, decorrente dal 1.5.2021 per depositare presso un organismo di mediazione, a scelta delle parti congiuntamente o di quella che per prima vi proceda, la domanda di cui al secondo comma dell’art.5 del dec.lgs.28/10;
? AUTORIZZA la parte più diligente a convocare in mediazione l’ing. P M.
RINVIA all’udienza del 7.10.2021 h.10,15 per quanto di ragione.
Roma lì 10.3.2021

AVVISI Il Giudice dott.cons.Massimo Moriconi

1) Per le persone giuridiche, pubbliche o private, "di persona" va riferito al soggetto - incaricato da chi è titolare del diritto oggetto della controversia - che ne abbia, ai fini che qui interessano, la rappresentanza, con la possibilità di disporre del diritto nell'ambito dei poteri conferitigli

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Chi è l'autore
Avv. Emanuela  Palamà Mediatore Avv. Emanuela Palamà
Credo fortemente nella mediazione quale strumento per la gestione costruttiva dei conflitti in ogni ambito del vivere civile e, dunque, con funzione compositiva e negoziale delle liti.

Ritengo che la mediazione sia una grande opportunità, offerta alle parti in lite, di ascoltarsi reciprocamente e trovare da sè soluzioni tendenzialmente soddisfacenti i bisogni di tutte, in una logica reciprocamente vincente.

Laureata in giurisprudenza a pieni voti presso l'Università del Salento, diplomat...
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