Mediazione: una forma di “giustizia di prossimità” che fa rima con sostenibilità

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Avv. Alessandra  Zanussi

La mediazione nella gestione dei conflitti delle imprese: uno strumento per la valorizzazione ed il rispetto della sostenibilità sociale

A cura del Mediatore Avv. Alessandra Zanussi da Bologna.
Letto 138 dal 23/01/2024

La parola sostenibilità viene comunemente  accostata alla  sola   salvaguardia ambientale, sebbene tra  i criteri ESG (Environmental, Social, Governance), ossia i  criteri di  valutazione  dell’impegno concreto di un’azienda  nel dar vita ad un modello di business sostenibile, rientrino a pieno titolo anche quelli di governance e di benessere sociale.
 
I criteri di sostenibilità sociale fanno riferimento al modo in cui le aziende gestiscono le relazioni con i dipendenti, i fornitori, la comunità ed in generale con tutti gli stakeholder.
Tra le strategie sostenibili e responsabili che una azienda può adottare vanno annoverate,  ad esempio, le pratiche di  inclusione e di  rispetto della diversità e  dei diritti umani,  la promozione di un ambiente di lavoro salubre e la costruzione ed il consolidamento di relazioni stabili e di lunga durata.
Una azienda che pertanto voglia integrare gli aspetti economici e finanziari con modelli organizzativi di sostenibilità sociale (oltre che ambientale e di  governance) dovrà opportunamente privilegiare,  nella gestione dei   conflitti, l’utilizzo di strumenti che possano favorire il consolidamento ed il mantenimento delle relazioni e  della pace sociale, così come  favorire la comunicazione tra i confliggenti. Tra questi strumenti va senz’altro  annoverata la mediazione  che, nel medio/lungo periodo appare    destinata a svolgere un ruolo da  protagonista nello sviluppo del benessere sociale.  

In che modo la mediazione  può favorire uno sviluppo sostenibile
  • La mediazione come  “forma di giustizia di prossimità”   
A causa della scarsa diffusione della cultura della mediazione, ancora oggi si parla troppo spesso  di questo strumento  solo facendo riferimento alla  funzione di deflazione giudiziaria, alla gestione più rapida ed economica del contenzioso ed agli eventuali incentivi fiscali riconosciuti ad es. sotto forma di credito di imposta.
In realtà la mediazione è molto più di questo e con la progressiva espansione della cultura della mediazione i risultati diventeranno tangibili in termini di benessere sociale. Si tratta  infatti di una forma di “giustizia di prossimità”, in quanto più vicina ai confliggenti. Diversamente da quello che accade nel contenzioso giudiziario, laddove non possono trovare spazio questioni che esulano dal diritto e dalle questioni processuali, in mediazione viene data  accoglienza  agli aspetti  emozionali, ai bisogni, ed agli interessi delle parti; viene favorita la comunicazione ed esiste uno spazio in cui esse possono sentirsi comprese ed ascoltate. I confliggenti possono giungere alla definizione della controversia elaborando soluzioni “win-win” e ristabilire, consolidare e/o mantenere le  relazioni nel tempo. Con il modello trasformativo le parti vengono aiutate a cambiare prospettiva e chiave di lettura della lite. Quando esse riescono a comprendere le emozioni proprie e dell’altro possono acquisire una consapevolezza che consente loro di prevenire anche  futuri conflitti. Attraverso l’utilizzo consapevole di questo strumento, la lite può trasformarsi da scontro in opportunità di incontro tra diversi punti di vista e i confliggenti possono imparare ad accettare ed integrare le diversità. 
  • La mediazione come  opportunità di crescita  personale
Un altro aspetto che non va dimenticato quando si parla di   mediazione, in un’ottica di   strumento per lo  sviluppo sostenibile, è che l’uso costante della stessa rappresenta una vera e propria opportunità di crescita personale. Essa è infatti in grado di generare nelle persone una maggior predisposizione e abitudine al dialogoall’ascolto attivo e ad avere fiducia e consegnare fiducia all’altro. Si genera nelle persone l’abitudine all’ ascolto ed alla riflessione, prima di reagire.  
La mediazione è inoltre in  grado di far sviluppare  nuove attitudini e consapevolezze che spingono, chi la pratica, ad acquisire  nuove capacità per quanto riguarda  l’adattamento alle novità, l'intuizione e l'empatia. Rappresenta inoltre un ottimo allenamento per imparare ad utilizzare il  pensiero laterale, per trovare soluzioni e per lavorare in team. 
Conclusioni:
La mediazione quindi rappresenta,  uno straordinario strumento per risolvere le controversie ed i conflitti esistenti, ma ancor prima rappresenta uno strumento di “educazione alla sostenibilita” in cui le parti comprendono di far parte di un sistema, in cui tutto è in relazione.  Favorisce inoltre l’integrazione tra diversi punti di vista e rappresenta  un percorso educativo rivolto all’accettazione ed al riconoscimento delle differenze.   
  

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Chi è l'autore
Avv. Alessandra  Zanussi Mediatore Avv. Alessandra Zanussi
Bolzanina di nascita, madrelingua tedesca, esercito la professione di avvocato civilista e giuslavorista da oltre 25 anni a Bologna.
La mia passione per la mediazione è nata nel 2010, allorquando ho conseguito l'abilitazione come mediatore civile e commerciale. Da subito ho apprezzato il valore della mediazione quale strumento efficace per la risoluzione dei conflitti.
Come avvocato specificamente formato alla negoziazione integrativa ed alla gestione costruttiva del conflitto, second...
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