Tutti noi Mediatori sappiamo quanto sia importante la comunicazione, tutti i nostri sensi e le nostre conoscenze sono rivolti nell'obiettivo di risoluzione del conflitto. Rivolti verso l 'empatia con l'intento di svuotare la controversia dagli elementi di conflitto, negoziando un vantaggio economico – emozionale soddisfacente rispetto ad una rivalutazione del valore soggettivo dell'oggetto del conflitto. Oggi la tecnologia ci pone davanti a nuove forme di comunicazione della nostra espressività, che va' oltre noi stessi ,e che , pur fornendoci un ausilio di contatto con interlocutori non fisicamente presenti, ci mette davanti ad una modalità di espessione comunicativa nuova. Questo metodo e' la mediazione in videoconferenza.
Chi di noi, vedendosi in un video non ha esclamato: "oddio, ma io appaio e parlo veramente cosi?” E' quindi su questo che dobbiamo lavorare, operando sull'effetto che la videocamera opera su noi stessi e sulle parti in mediazioni, presenti e non. Si puo' sfruttare la peculiarità di questro strumento in vari modi, tra cui, restringere il campo visivo limitatamente al nostro volto escludendo il resto del corpo, evitando cosi' di comunicare cio' che il nostro corpo inconsciamente comunica e annulare le distanze reali tra soggetti in conflitto che non accettano di buongrado di spostarsi.
I soggetti in mediazione in videoconferenza, possono provare due tipi di sensazioni. La prima ,sentirsi fisicamente "non esposti" e quindi protetti. La seconda, sentirsi imbarazzati perche si vedono e si sentono come non immaginavano di apparire e di conseguenza deconcentrati sulla mediazione. E' percio' indubbio che la Web Cam modifichi il comportamento rispetto agli abituali atteggiamenti .Si puo' verificare una chiusura per difesa, oppure anche un' apertura, per non essere fisicamente esposti.
Il mediatore puo' gestire questo "set" e renderlo importante strumento per la conciliazione.
Idealmente si potrebbe regolare uno standard di comportamento in videoconferenza attraverso alcuni accorgimenti.
Chi di noi, vedendosi in un video non ha esclamato: "oddio, ma io appaio e parlo veramente cosi?” E' quindi su questo che dobbiamo lavorare, operando sull'effetto che la videocamera opera su noi stessi e sulle parti in mediazioni, presenti e non. Si puo' sfruttare la peculiarità di questro strumento in vari modi, tra cui, restringere il campo visivo limitatamente al nostro volto escludendo il resto del corpo, evitando cosi' di comunicare cio' che il nostro corpo inconsciamente comunica e annulare le distanze reali tra soggetti in conflitto che non accettano di buongrado di spostarsi.
I soggetti in mediazione in videoconferenza, possono provare due tipi di sensazioni. La prima ,sentirsi fisicamente "non esposti" e quindi protetti. La seconda, sentirsi imbarazzati perche si vedono e si sentono come non immaginavano di apparire e di conseguenza deconcentrati sulla mediazione. E' percio' indubbio che la Web Cam modifichi il comportamento rispetto agli abituali atteggiamenti .Si puo' verificare una chiusura per difesa, oppure anche un' apertura, per non essere fisicamente esposti.
Il mediatore puo' gestire questo "set" e renderlo importante strumento per la conciliazione.
Idealmente si potrebbe regolare uno standard di comportamento in videoconferenza attraverso alcuni accorgimenti.
- Preporre al collegamento video un breve messaggio scritto di presentazione e di saluti anticipando all'interlocutore l'imminente collegamento.
- Chiamare ed instaurare il contatto verbale e visivo, rinnovando i saluti e le presentazioni, senza riferimenti all'oggetto di mediazione, distogliendo l'attenzione dal conflittto , attirando la concentrazione della parte sull'aspetto tecnico del collegamento e rinviando il collegamento all'arrivo delle altre parti.
- Procedere con le parti presenti, alla spiegazione di come avverrà la mediazione in videoferenza , ed enfatizzando questo sistema come dimostrazione di volontà dell'altra parte a voler essere presente.
- Riaprire il collegamento e quindi la mediazione in quelle che sono le normali e consuete procedure.
- Raggiunto un accordo definitivo , parziale, o un rinvio, avvisare la parte in videoconferenza che la chiamata verra' temporaneamente sospesa per redigere il verbale e, appena pronto richiarla per la lettura e l'accettazione.
Ottimizzare quindi le risorse mentali e professionali con quelle tecnologiche tenendo sempre presente il concetto fondamentale dell”impossibilità di non comunicare”. L'importanza fondamentale delle nostre parole, delle pause, dei gesti , la luce dei nostri occhi e non ultimo anche dei silenzi perchè tutto comunica sempre qualcosa , e ancor di piu' davanti ad una vieocamera. Noi mediatori siamo accomunati dall'essere stati pionieri e nel credere fortemente con assertività a questo istituto giuridico che il legislatore , con l'obbligatorietà lo ha reso strumento fondamentale per il bene comune. Lasciamoci quindi prendere ed affascinare da questa nuova opportunita' e percorriamo il meraviglioso percorso di conoscenza di se stessi e degli altri anche attraverso questo freddo ed impersonale strumento tecnico , trasformandolo ed utilizzandolo come chiave d'accesso per entrare in empatia con noi stessi e gli altri.